Ciak, si scrive!

E così, siamo a febbraio -il mese più corto che quest’anno è più lungo e ci regala 29 giorni. Mi è sempre piaciuta l’anomalia di febbraio, quell’essere diverso da tutti gli altri mesi, eppure intenso, pieno. Denso. Mentre da noi c’è Carnevale, e Sanremo e San Valentino e le settimane bianche (in caso di neve), dall’altra parte del mondo, in Asia, è Capodanno. Si ricomincia. Pronti, partenza e via. È questo che amo del mondo: che quando nella mia e nella vostra bolla qualcosa finisce, a qualche parallelo e meridiano di distanza, tutto invece ricomincia. Succede al tramonto che altrove è un’alba, d’inverno quando altrove è estate e via così, in un gioco di cicli e di apparenti opposti che si incontrano, si baciano, generano.

Ieri sera, per esempio, intorno alle 22:00 facevo una call con Jonathon, un caro amico che vive in Tasmania: lui si era appena svegliato e teneva tra le mani la sua tazza di caffè, io quella della mia tisana della buonanotte. “Have a good day”, gli ho detto io, alla fine. “Have a good night”, mi ha augurato invece lui. A volte siamo nella luce, a volte nel buio. E c’è qualcuno, a un’altra latitudine, che fa lo stesso, ma a tempi invertiti. A volte si soffre, a volte si sorride, a volte si fanno salti di gioia, altre salti di paura, nel vuoto.

È un tempo che contiene tanti tempi, il nostro. Tante modalità di vita e ahimè anche di morte. È un momento che ci chiede attenzione, cautela, calma. Amore. E capacità di riscrivere ogni minuto la storia, anche la nostra. Siamo sicuri di sapere chi siamo? Soprattutto, siamo sicuri di non poter essere diversi da come ci siamo raccontati fino a ieri? Che cosa resta dei bambini che siamo stati e a che cosa non siamo disposti a rinunciare? Ve lo chiedo perchè, pensando al Capodanno cinese, mi sono accorta che il 2024 è l’anno del drago. Quello delle fiabe, quello che i principi, i re e gli eroi tentano sempre di uccidere. Ma c’è un altro modo di convivere e di salvare uomini e draghi. Con l’amore, addomesticandoci a vicenda. Perché i talenti degli uni convivano con i talenti degli altri. Così, per questo nuovo mese, provo ad addomesticare me e i draghi nell’unico modo che conosco: scrivendo tanto e tante storie. E, forse, aiutandovi a scrivere la vostra. Scrivetemi, se volete un writing coach.

Intanto ritroviamoci qui, su IG, sulle pagine di Grazia e sul sito touringclub.it.

Buon febbraio lungo!

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