Pronti all’Incoronazione?

Qui e in edicola su Grazia, vi racconto dell’Incoronazione di sabato 6 maggio 2023, ma vi anticipo anche il mio nuovo libro….Leggete fino in fondo!

L’appuntamento è con la Storia. Quella ufficiale che riempie i libri e oggi anche i social, con il titolo e l’hashtag #Coronation: Charles III d’Inghilterra sarà solennemente incoronato re, settant’anni dopo sua madre Elizabeth II, scomparsa a 96 anni l’8 settembre 2022. La data mette in fibrillazione Buckingham Palace e lo staff di corte, i sudditi del Regno Unito e degli altri 14 Paesi del Commonwealth, le teste coronate e i Presidenti di tutto il mondo, i Royal Watcher e gli appassionati di gossip reale a ogni latitudine. E segna, oltre all’Incoronazione, la cosiddetta C(harles) Revolution, la rivoluzione.

Il sovrano che vanta l’apprendistato più lungo di sempre (sul trono a 73 anni, record in Inghilterra) non ha mai fatto mistero dei cambiamenti che avrebbe voluto apportare se non imporre alla Corona. A differenza di sua madre, che si è sempre guardata dall’esprimere opinioni e simpatie personali, Charles ha mostrato da subito di possedere intenzioni e indole da attivista e di avere in serbo battaglie grandi e piccole da combattere, fuori e dentro la Royal Family, finalmente a modo suo.

L’Incoronazione non è solo la necessaria cerimonia simbolica nel rispetto della tradizione, finalizzata a spargere in mondovisione e in “socialvisione” un po’ di quella polvere fiabesca che ha sempre connotato il regno più mediatico del pianeta, ma è una dichiarazione di intenti su quello che sarà il futuro prossimo della Royal Firm.

I preparativi della cerimonia nell’abbazia di Westminster, dove il re verrà unto con l’olio santo e indosserà la corona di St.Edward’s prima e la Imperial State Crown dopo, testimoniamo il cambio di stile e sostanza, a cominciare dagli inviti: a colori, con un disegno floreale e la maschera del Green Man, allegoria di rinascita nel folclore britannico. Il re non ha mai fatto mistero del suo amore per le piante con cui dialoga («è molto importante parlare con loro, rispondono», ha detto a più riprese). Realizzati dall’artista araldico Andrew Jamieson, gli inviti esprimono la volontà di re Charles di includere la moglie nell’investitura (i due hanno festeggiato i 18 anni di matrimonio lo scorso 9 aprile, ndr). Con i loro stemmi appaiati, “the Majesties King Charles III & Queen Camilla” -le due Maestà insieme, senza più l’appellativo di consorte per la regina-invitano 2000 ospiti alla loro Incoronazione di coppia. Duemila, forse 2200, contro gli 8251 di Queen Elizabeth II: un Coronation Day a ranghi ridotti, snello nei tempi -dalle 11, non più di 1 ora e 45 minuti-, rapido e comodo nella processione attraverso Londra -solo 2 chilometri, e soprattutto social, con la corona-emoji di Twitter e l’hashtag IG #Coronation. Essenziale, moderno e funzionale, come promette di essere la nuova monarchia carolingia.

Il programma -che include il concerto del 7 e festa nazionale l’8 giugno- ha provocato più di una critica dagli esclusi e scompigli tra gli inclusi, dal momento che il re ha chiesto agli ospiti di fare un “dress down” e prediligere abiti e mise sobrie. Lui stesso rinuncerà a calze e braghe di seta, e sembra deciso a vestire l’uniforme da ammiraglio.

Tra gli invitati che hanno confermato c’è Harry, che parteciperà senza la moglie Meghan. Il 6 maggio è il compleanno del figlio Archie (compie 4 anni), e lei preferisce festeggiarlo a casa, in California. Secondo i detrattori, è una scusa che coprirebbe il calo di popolarità dei due esuli oltreoceano, oltre il 46% negli Stati Uniti e il 50% in Inghilterra, dopo la pubblicazione di Spare, il libro di Prince Harry, ma anche il timore di essere fischiati o peggio di trovarsi faccia a faccia con alcuni membri della Royal Family, i principi di Galles William e Catherine per primi, menzionati e criticati nel best seller. Harry sarà presente nell’abbazia ma non si affaccerò sul balcone di Buckingham Palace, e lo stesso farà zio Andrew, entrambi privati, sebbene per ragioni differenti (lo scandalo Epstein per il primo e la “fuga” negli Usa del secondo, ndr), dagli oneri e dagli onori reali.

Quel che è certo è che re Charles ha invitato il suo secondogenito a unirsi nonostante le polemiche e i dissidi, ha confermato i titoli di prince e princess ai nipoti “americani” Archie e Lilibet e ha scelto di privilegiare il ruolo di padre e di nonno, prima che di sovrano, in quest’occasione unica -il più grande dei suoi nipoti, Prince George, sarà il suo paggio.

Ma è altrettanto vero che l’erede al trono William ha subito messo in chiaro di non volersi sedere accanto al fratello. Da lì, un gioco delle sedie complesso, al quale la corte pare stia ancora giocando. God Save the King.

la regina mi ha detto libro

La regina mi ha detto…

Due chili e trecento grammi: Queen Elizabeth si era allenata per giorni con la corona in testa per l’Incoronazione, temeva scivolasse e le spezzasse il collo. A raccontarlo è lei stessa-e ora io- nel mio libro La regina mi ha detto. Queen Elizabeth in parole sue (Gribaudo), il primo che raccoglie le citazioni di Sua Maestà, più di sessanta. In 70 di regno e 96 di età, la regina ha lasciato un’eredità di parole in pillole straordinaria, spesso con ironia. “Per credere che esisto, devono vedermi. Non posso vestirmi di beige”, ma anche “Non prendiamoci troppo sul serio, nessuno di noi possiede la saggezza in esclusiva”. E poi “È facile odiare e distruggere. Costruire e amare è molto più difficile”, infine la mia citazione preferita “Il dolore è il prezzo che paghiamo per l’amore”.

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