Un amore chiamato Thailandia
L’altra sera, durante la presentazione romana del mio romanzo Due sirene in un bicchiere, mi hanno chiesto se è vero che i colpi di fulmine colpiscono anche la geografia. Se, cioè, ci sono luoghi di cui ci innamoriamo a prima vista. La risposta è…sì. E a me è accaduto, tra tanti Paesi, con la Thailandia, terra magica che mi emoziona e mi fa battere il cuore. Ci torno spesso, anche se non tanto quanto vorrei. Mi piace atterrare a Bangkok, immergermi nella nightlife della metropoli che vive sui rooftop dei music bar e degli hotel più famosi, fare un giro negli shopping mall di Sukumvit, e poi perdermi nei vicoli della città vecchia, lungo il fiume, tra i templi e la straordinaria statua del Budda che dorme, le bancarelle e i mercati galleggianti.
E poi mi piace prendere un mezzo e attraversare il Paese da sud a nord, da est a ovest, perché la Thailandia è bella a ogni latitudine.
In particolare, io ho stabilito sull’isola di Ko Chang, l’isola degli elefanti, il mio buen retiro. E lì mi rifugio ogni volta che ho voglia e necessità di staccare la spina dal mondo e dalla sua frenesia… Oppure mi dirigo a nord, a Chiang Mai e Chiang Rai, al confine con lil Myanmar, per una full immersion nella Thailandia più selvaggia: quella delle tigri, degli elefanti, dei fiumi da attraversare sulle zattere di canne di bambù…
Senza contare il cibo straordinario –uno dei più interessanti al mondo, almeno secondo il mio palato- e la gentilezza sorridente dei locali, sempre pronti ad accoglierti con un inchino.
Insomma, non so pensare a un luogo migliore per un primo viaggio in Oriente, se non da soli, magari accompagnati da un tour operator specializzato nella destinazione, come Guinness Travel, che propone, tra tanti itinerari, il Gran Tour Thailandia, che prevede le tappe principiali nel Paese del sorriso.
Buona Thailandia e… portatemi con voi!
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