La principessa illuminata

Bionda, ma non troppo, anzi bronde, in inglese, ovvero bru per brunette e onde per blonde. La “Golden Age” di Kate Middleton inizia con un colpo di testa, anzi di luce sui suoi capelli. Da castana, la principessa del Galles è tornata sulla scena social e istituzionale con un’inedita tinta dorata ma discreta. Sobria eppure luminosa. Com’è lei oggi, che può finalmente guardare al suo futuro di madre, moglie, e regina. Vi racconto tutto qui e su Grazia.

A quasi due anni dal cancro che l’ha colpita ma non affondata, e a tre esatti dalla scomparsa di Queen Elizabeth (8 settembre 2022), sua amata mentore tra i ranghi della Royal Firm, la principessa, 43 anni, può concedersi di tirare un respiro di sollievo ma soprattutto di scegliere chi essere da adesso in avanti e da che parte stare: dalla propria, assecondando i suoi desideri. A cominciare dal look.

Del resto, Kate non è più la stessa. La malattia, oltre al dolore e alla paura, le ha insegnato, come lei stessa ha ammesso, ad essere paziente e ad affrontare l’incertezza della vita. La pausa forzata dal cancro si è trasformata nell’occasione di resettare con il passato e ripartire da sé, con il suo passo più autentico.

Addio a calendari fitti di impegni e sorrisi di rito: la principessa ha sfrondato gli impegni della sua agenda pubblica e forse privata, secondo la filosofia del “Less is more”. Ha detto no al Royal Ascot e ad altri appuntamenti prettamente mondani e sì solo agli eventi essenziali per la celebrazione della monarchia come il Trooping the Colour e il Garter Day, ma anche a scuole, fondazioni, ospedali e carceri femminili.

Non si tratta più di apparire ovunque e comunque sotto i riflettori o i flash dei paparazzi, ma di essere là dove può fare letteralmente luce sui valori in cui si riconosce, dando spazio alle sue priorità e alle sue speranze. E sì, al cuore. Che batte forte a Windsor, nel nuovo Forest Lodge dove lei, William e i baby Royals George, 12 anni, Charlotte, 10 e Louis, 7 si trasferiranno entro Natale: la villa georgiana con otto camere da letto si trova a soli due chilometri dal più raccolto Adelaide Cottage dove hanno vissuto sinora, è più spaziosa e soprattutto più defilata, immersa nel bel mezzo del Great Park intorno al celeberrimo castello dove è sepolta The Queen (ma anche il principe Filippo e la principessa Margaret, ndr). Ed è, stando alle parole della principessa, la loro “Forever Home”, la casa dove abiteranno stabilmente anche quando William diventerà sovrano, succedendo a suo padre re Charles III. E lei diventerà regina, la prima “commoner queen” della storia.

Bye bye Buckingham Palace e palazzi di Londra, benvenuta natura. La connessione con l’ambiente è stata l’alleata più forte e costante di Kate durante la malattia, insieme ai suoi bambini e al marito. E ai benefici della vita all’aria aperta ma protetta nel verde, la principessa ha dedicato più di un post sul social account ufficiale @princeandprincessofwales. Non solo, la famiglia continuerà a vivere senza servitù “interna”, 24 ore su 24, nella prospettiva di creare un nucleo famigliare il più possibile intimo e soprattutto l’abitudine a una quotidianità down to earth, con i piedi per terra, più vicina a quella dei propri sudditi che ai membri di una Royal Family.

William e Kate su questo sono stati fermi, fermissimi. E rivoluzionari, rivendicando il diritto -e la necessità- di essere genitori prima che sovrani, convinti che il miglior contributo alla monarchia passi anche dalla serenità domestica. Insieme stanno trovando il coraggio di sganciarsi dal passato per plasmare insieme un nuovo modello di “royalitudine”, che valorizzi e sostenga la Corona e la sua eredità senza rinunciare alla propria sfera personale e, in fondo, alla felicità.

Sono riusciti, cioè, a fare -senza strappi e nella continuità con i loro doveri reali- ciò che invece i duchi di Sussex Harry e Meghan, ora residenti negli Usa a Montecito, in California, con i loro due figli Archie, 6 anni e Lilibet, 4, hanno ottenuto mettendo un oceano, polemiche e documentari di mezzo. E giocando con la loro celebrità, i titoli reali, i memoriali e le serie tv che sembrano girate in casa ma sono realizzate in studio, nel tentativo di stare sulla cresta dell’esposizione mediatica senza un vero messaggio da lanciare.

La principessa del Galles invece sta mostrando giorno dopo giorno che un’altra strada è possibile e passa per l’empatia, la concretezza e la verità. Non vuole essere un’icona, ma una donna. Ed è questa la sua forza: la sua “età dorata” dei capelli è illuminata dalla consapevolezza di sapere oggi che cosa è essenziale per se stessa e cosa no. Non è più un personaggio nell’album delle figurine Royal, ma una persona. Se stessa.