Metti il sale (e il tè) in zucca!

Io e la cucina siamo sempre stati bene alla larga l’una dall’altra. Fino a che il tè non ci ha unito. Come racconto infatti nel mio ricettario Le Ricet-tè, da quando ho scoperto il magico e inesauribile mondo del tè, ho ceduto alla tentazione dei fornelli. E ho messo insieme una lista di (buone) ricette a base dell’antica bevanda, ispirate al mio romanzo Quattro tazze di tempesta.

Così, quando Wonderbox e Zodio mi hanno invitato a cucinare con loro, ho detto sì. Ma non immaginavo che mi sarei trovata e scontrata faccia a faccia con lo chef Giorgio Gramegna e con concorrenti –blogger e giornalisti come me-agguerriti e professionisti.

Così, indossato il grembiule nella cucina della sede di Zodio al Fiordaliso di Rozzano, ho affrontato la sfida: due piatti in sessanta minuti, con i pochi ingredienti a disposizione. E cioè zucca, ravanelli, cime di rapa, funghi, un bicchiere di yogurt greco, zenzero, uova, salsiccia e faraona. Oltre a pasta, riso e spezie in quantità, s’intende.

Esclusa la carne – i cadaveri, come li chiamo io che sono vegetariana tendente al vegano-mi sono buttata sull’unica cosa che mangio con gusto, ovvero le verdure.

Il risultato? Una vellutata di zucca e carote, con sale affumicato e zenzero, servita nella zucca stessa, appositamente e faticosamente scavata per ricavarne una ciotola con tanto di coperchio. E per secondo? Una millefoglie di funghi e cime di rapa in salsa greca, soffice e gustosa.

Avessi avuto la mia scorta di tè appresso, avrei aggiunto tè nero Lapsang Souchon alla vellutata e tè verde Kukicha alla millefoglie.

Perché ve lo dico? Ma per ispirarvi. E invitarvi con me a esplorare il magico mondo della cucina con e senza teiera. Magari regalandovi un’esperienza gastronomica con gli appositi cofanetti gourmet Wonderbox.

Per la cronaca: non ho vinto la competizione, ma le mie ricette sono state apprezzate per l’originalità, la mise en place e un pizzico di follia….