Effetto Leonor

E’ femminile però indossa la divisa. E’ glam ma anche studiosa e ambiziosa. Oggi voglio raccontarvi con Leonor , futura regina di Spagna, sia diventata un’ispirazione per le sue coetanee.

In Spagna lo chiamano “Efecto Leonor” ed è una questione di numeri. Secondo l’ultimo sondaggio, il settantadue per cento dei sudditi non ha dubbi: il futuro della monarchia di Spagna ha un nome ed è quello dell’erede al trono, Leonor appunto, 19 anni lo scorso 31 ottobre e una carriera militare in progress come cadetta in Marina.

Vi racconto chi è qui e su Grazia in edicola.

La primogenita di re Felipe VI e della consorte Letizia, a un anno dal suo giuramento in tailleur-pantalone bianco sulla Costituzione in occasione del diciottesimo compleanno, ha riscosso l’affetto e il consenso del suo popolo che si dichiara pronto a incoronare finalmente una regina, la seconda in tutta la storia della Corona spagnola dopo Isabella II, che ha regnato 150 anni fa, dal 1833 al 1868.

E non sono i “boomers” monarchici a volerla sul trono, semmai i coetanei della Gen Z che in lei vedono il simbolo di un possibile connubio di modernità e tradizione, glam internazionale e radici nazionali, rigore istituzionale e accessibilità mediatica. Leonor di Borbone non è soltanto la principessa ereditaria di un regno, bensì la promessa di un Paese che vuole plasmare un futuro consapevole, allineato alle necessità del mondo, nella continuità con la propria storia: sostenibilità e cambiamento climatico, uguaglianza di genere e impegno sociale sono i temi che l’erede mette da subito sul tavolo del Palazzo Reale, e che domani dovrà e potrà affrontare.

Dal 2014 studia da sovrana, da quando il nonno Juan Carlos ha abdicato per passare il testimone a suo padre Felipe. Da allora, Leonor ha smesso di essere solo l’Infanta per diventare “queen to be”, prima in linea di successione. Già modello per le regine del futuro -nei prossimi anni la maggioranza delle monarchie europee sarà guidata da donne (Paesi Bassi, Belgio, Svezia, Norvegia…)-  Leonor non teme il ruolo di apripista e spiana la strada verso la royal leadership 5.0. Al ruolo di sorella maggiore, del resto, è abituata: condivide tutto con la sorellina Sofia, 17 anni, che è anche la sua migliore amica.

Pragmatica, “secchiona” e disposta ad alternare gli abiti da ballo alle divise militari, la futura regina spagnola è la power girl che oggi molte intendono essere: consapevole di sé e del proprio rango, ma anche dei propri desideri e inclinazioni.

Non è un caso che in Spagna sia Leonor-mania. E non soltanto per via degli outif imitatissimi, sobri, made in Spain e low cost come mamma Letizia la borghese, ma per quel suo impatto profondo sulla percezione della monarchia spagnola che in passato ha pagato il prezzo di scandali e controversie, e oggi può rivendicare un ruolo nuovo e centrale, anche al di fuori dai confini della penisola iberica.

Leonor colma il royal-gap d’Europa tra i sovrani millennials (William e Kate, Frederick e Mary di Danimarca, Victoria di Svezia…) e i baby royals. È la principessa che mancava e adesso c’è, tra apparizioni ufficiali, prime paparazzate e forse qualche flirt attribuitole – con Pedro López-Quesada, 21 anni, figlio di Cristina Isabella Maria Luisa di Borbone-Due Sicilie.

Ma Leonor de Todos los Santos de Borbón y Ortiz dice di aver tempo solo per gli studi, quelli che il 93 per cento degli spagnoli approva. Tutto merito dell’ “Efecto L”.

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