Generazione Queens
Le chiamano Queens in Waiting, regine in attesa. Vi racconto tutto su Grazia, in edicola e online. Un giorno, buona parte dell’Europa sarà loro. E non è uno scherzo. Sono le regine del futuro: piccole -e in qualche caso grandi- donne che attendono il loro turno per sedersi sul trono. Dove? In Inghilterra, Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Svezia, Norvegia. Le conosciamo come Kate, Leonor, Élisabeth, Catharina Amalia, Mary, Victoria, Estelle, Ingrid perché i loro nomi e cognomi sono così lunghi, complessi e inframmezzati di titoli nobiliari, che è impossibile memorizzarli e contenerli in una riga. Dietro di loro, ci sono alberi genealogici estesi e intricati; davanti, il mondo di domani. O almeno una porzione sulla quale potranno, se vorranno, lasciare il proprio segno. Regale, naturalmente.
Alcune appartengono alla generazione X (Mary) o Millennials (Kate e Victoria), altre Z (Leonor, Élisabeth, Amalia, Ingrid) la più giovane addirittura Alpha (Estelle), ma sono tutte Gen Queens: chi prima e chi poi -salvo gli imprevedibili e inevitabili colpi di scena della vita e della storia-sperimenteranno l’onore e l’onere di indossare la corona.
A cominciare da Mary di Danimarca, all’anagrafe Mary Donaldson, la prima australiana a potersi definire regina. È consorte di Frederik, figlio della sovrana Margrethe, la quale ha annunciato poche settimane fa la sua decisione di abdicare il 14 gennaio 2024. Nata in Tasmania nel 1972 ma con cittadinanza australiana, Mary ha conosciuto il marito in un pub di Sydney nel 2000 -e la loro love story è stata raccontata nel film Mary, principessa per caso (2015). La coppia, poco incline alla ribalta della cronaca, conta quattro figli, due maschi e due femmine. Con la ben più celebre principessa Catherine di Galles detta Kate (42 anni) nonchè prossima regina d’Inghilterra accanto a William, condivide una solida amicizia, lo stesso gusto negli outfit, la passione per l’outdoor e l’attitudine “down to earth” cioè “con i piedi per terra” con cui affrontano entrambe le sfide del ruolo di mamme e mogli royal. Del resto, Mary e Kate sono due borghesi “acquistate” a corte, così come lo è l’ex giornalista Letizia Ortiz in Borbone, madre dell’Infanta Leonor, 18 anni, erede in Spagna. Lo scorso 31 ottobre, la primogenita di re Felipe e Letizia ha giurato fedeltà alla Costituzione spagnola, ricevendo il collare dell’Ordine di Carlo III, la massima onorificenza civile. Sarà la seconda sovrana di Spagna dopo Isabella II -che regnò dal 1833 al 1868- e la seconda in assoluto nella storia della corona spagnola, eppure è per metà borghese, come lo sono Catherine Estelle in Svezia (14 anni), Ingrid di Norvegia (20 anni) e Catharina Amalia (20 anni) nei Paesi Bassi.
La prima è figlia della principessa ereditaria Victoria di Svezia -46 anni, prossima al trono- e il personal trainer Daniel Westling, la seconda del principe ereditario Haakon e Mette-Merit, la “cameriera” divorziata che fece scandalo per la sua vivace nightlife e qualche -ammessa- dose di stupefacenti; la terza, cioè Sua Altezza Catharina Amalia, primogenita di re Willem-Alexander dei Paesi Bassi e l’argentina Máxima Zorreguieta, ha fatto parlare di sé quando ha scelto di dedicare l’anno sabbatico alle organizzazioni umanitarie. Avrebbe anche voluto vivere nella Casa dello Studente, condividendo gli spazi con i compagni d’università, se la minaccia della mafia olandese non l’avesse costretta a ripiegare su un’esistenza meno “comune” e più sicura.
Le Queens 5.0 rappresentano infatti il risultato della svolta “commoner” delle monarchie contemporanee: meno protocollo, ranghi e riti ridotti, vicinanza ai sudditi -anche in versione social, studi e lavoro. Indipendentemente da quanto sangue blu scorra nelle loro vene.
L’unica a vantare genitori entrambi nobili è la duchessa di Brabante, Élisabeth o meglio Lisa, figlia di re Philippe del Belgio e Mathilde d’Udekem d’Acoz, e nipote di quel re Albert II che sposò Paola Ruffo di Calabria, la cosiddetta “regina italiana” del Belgio.
Come le altre Queens to be, ha un piede a corte e un altro ben piantato nella realtà: da un lato, privilegi, studi internazionali, scorta e doveri di palazzo, dall’altro hobbies, feste, primi amori e social accounts. Insomma, la quotidianità delle loro coetanee. Di cui, un giorno, saranno le regine.
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