Il sogno di agosto

E con agosto arriva il nostro anniversario. Sì, l’anniversario di noi sirene stanche che ci siamo ritrovate nel romanzo Due sirene in un bicchiere  e abbiamo deciso di continuare a stare insieme in questa newsletter. Nei giorni e negli anni, poi, questo nostro appuntamento è diventato (anche) altro: un modo di raccontarci, incoraggiarci, confrontarci, ridere e forse anche piangere, perché lo sappiamo che la vita è fatta di tutto: di alti, di bassi, soddisfazioni e delusioni, risate e lacrime, sogni e incubi. E poi ci sono le giornate che scorrono via senza fare bilanci, una dietro l’altra senza scossoni. E va bene così, anche quella è vita. Non so come siete arrivate voi oggi a questo agosto che forse sarà di vacanza o forse no. Posso raccontarvi come ci sono arrivata io, tra mesi complessi, indaffarati, faticosi. Pieni, sì, pieni. E, nonostante le ansie, le notti insonni, le preoccupazioni, sono fiera di questa raggiunta pienezza. Il bicchiere -a proposito di sirene e del nostro romanzo!- è pieno: ci sono io, la mia famiglia, gli amici, i nemici, le cose che mi piacciono e quelle che no, i risultati che mi rendono felice e gli esiti che invece no, ma è pieno. E nella pienezza c’è la prova di quanto abbiamo fatto o tentato di fare, la prova che siamo vivi e che ci diamo, ogni giorno, la possibilità di fare la nostra piccola o grande avventura di creature nel mondo. Per ogni cosa che decidiamo di fare, ce ne sono milioni che non faremo. Ma la nostra vita è nella consapevolezza che stiamo scegliendo, che ci stiamo scegliendo, che stiamo percorrendo il nostro modo nel mondo. E sì, lì sta il segreto. Nell’essere pienamente noi.

Molti anni fa, una bambina stava sul letto a fissare il soffitto. Sognava di scrivere storie e che quelle storie diventassero libri, e quei libri possibilmente film, o serie tv da guardare. Ebbene, quella bambina ha tenuto duro anche quando tutto e tutti le dicevano che erano, appunto, sogni. E che i sogni che si realizzano sono pochi, pochissimi. Quelli che non lo fanno diventano polvere da cacciare sotto il tappeto. Oggi so che i sogni si realizzano -evviva!- ma so anche che quelli che non lo fanno non sono inutile polvere da spazzare: sono il senso e il segno che ci abbiamo provato, che abbiamo fatto quello che ritenevamo giusto, che siamo stati al mondo e abbiamo tracciato la nostra strada. Il senso e il segno che abbiamo sognato, e che dobbiamo congratularci con noi stessi per avere avuto il coraggio di farlo. Sognare costa: notti insonni, speranze disilluse, film mentali che conosciamo solo noi. Ma non sognare costa di più, perchè annienta in noi la possibilità di creare noi stessi e la vita che vogliamo.

Due sirene in un bicchiere sarà a novembre una serie in tv su Canale 5. Non so ancora se sarà un sogno, ma so che è il segno che ho sognato. Che ho vissuto. Che ho fatto la mia parte. Che sono viva. E che userò il mio tempo per scrivere ancora, per sognare ancora. Per ritrovarmi con voi ad augurarci buone vacanze e buona vita.

Ps seguitemi su IG, sul mio blog. E poi su Grazia in edicola e nelle guide del Touring Club. Stiamo insieme, anche ad agosto.

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