Il vino? È romantico

Chi dice vino, dice donna. Continua la serie di incontri One to Wine con Le Donne del Vino. Questa volta, incontriamo Francesca Tinazzi della Casa Vitivinicola Tinazzi.

Dopo la laurea in Economia e Commercio a Trento e un master in Business Administration al CUOA di  Vicenza, ha lavorato per diversi anni a Milano in una multinazionale del Food & Beverage, occupandosi inizialmente di controllo di gestione a livello corporate e in seguito di tesoreria e finanza. L’esperienza milanese l’ha convinta, nel 2009,  ad entrare nell’azienda di famiglia dove già lavoravano suo padre Gian Andrea e suo fratello Giorgio. «Mi occupo di pianificazione e controllo di gestione sia per la nostra cantina di Lazise (nata nel 1968), che per la nostra cantina in Puglia (Feudo Croce nata nel 2011). Negli ultimi anni sono anche diventata imprenditrice agricola e titolare di una piccola azienda agricola nella Valpolicella (Az. Agr. Campopian), in questa piccola impresa satellite dell’azienda Tinazzi conto nei prossimi anni di creare un agriturismo da affiancare alla produzione dei rinomati vini veronesi. Sono infine moglie fortunata di Andrea e madre orgogliosa di due scatenati bambini: Tommaso e Niccolò», racconta Francesca.

Il primo sorso non si scorda mai? 

«Domanda niente affatto facile, essendo io figlia di viticoltori… Devo aver bevuto il primo sorso molto presto, sinceramente non ricordo proprio il primo. Devo aver rubato da bambina un sorso dal bicchiere di rosso del nonno Eugenio, che a pranzo non si faceva mai mancare un “goto” di Bardolino Doc».

Una splendida annata…

«2015, anno di nascita del mio primo figlio Tommaso».

…e una pessima…

«2014 qui in Valpolicella, un’estate acquosa che ha annacquato tutte le uve!».

Un calice di? 

«Qui gioco in casa: Ripasso di Valpolicella Monterè 2012».

Allontana da me questo calice… 

«Detesto tutti i vini bianchi barricati».

Galeotto fu il vino e chi lo bevve…

«La bottiglia di Amarone La Bastia 2008 regalata al compleanno di un amico, che poi è diventato mio marito tre anni dopo».

In vino veritas?

«L’ebbrezza potrebbe farmi rivelare una verità scottante? Forse che il vino pugliese è destinato a superare in raffinatezza quello veronese, noi abbiamo una proprietà in Puglia (Manduria) e da qualche anno i risultati produttivi stupiscono anche noi!».

Le mille bollicine… -Champagne sì o no?

«Veramente non sono un’esperta, preferisco i rosè della Franciacorta».

Chi dice vino dice donna?

«Dipende, le donne alla guida di importanti realtà vinicole sono mosche bianche. Però, anche se dobbiamo condividere il potere, sappiamo farci rispettare grazie a una più alta scolarizzazione. Poi ci sono settori in cui spicchiamo di più, come le pubbliche relazioni ad esempio. La parte produttiva (dalla vigna al vino) resta però un mondo molto molto maschile».

Via con il vino -il suo viaggio più bello tra le vigne

«Una bella passeggiata nei comuni della Valpolicella Classica a Ottobre, quando le foglie si colorano di mille sfumature…romanticismo puro…».