Il vuoto creativo

Questi ultimi giorni in casa sono stati per me particolarmente faticosi, non tanto per la mancata gita fuori porta, ma per la difficoltà di mantenere alto il morale e la soglia di attenzione verso noi stessi. È facile, in un momento così estremo come quello che stiamo vivendo, lasciarci andare alla noia, all’apatia, all’ansia, anche al pessimismo e comunque a una buona dose di frustrazione.

Ci sembra che ci manchi tutto, anche l’aria. E che ci sia solo il vuoto dentro e fuori di noi. Cosa fare? Come riempire le ore della nostra vita che, fino a ieri, abbiamo trascorso in modalità, in luoghi e magari con persone del tutto differenti? Come tenere la testa fuori dall’onda lunga di questa emergenza che ci tocca tutti, in un dramma collettivo che richiede a ognuno di noi di trovare la propria, personalissima, soluzione?

Ne ho parlato con l’amico Tyler Micocci, bravissimo coach olistico, con cui condivido, oltre all’amicizia e all’affetto, percorsi di crescita individuale e professionale. Qualcuno di voi l’ha già incontrato in un precedente webinar insieme. Insomma, in quella nostra chiacchierata, ci siamo interrogati sulla necessità, per entrambi, di trasformare il vuoto che sentiamo in un pieno: di noi, di sentimenti, di riflessioni, di azioni. Di presenza e non di assenza. E abbiamo messo a punto per noi linee guida e strategie che potrebbero, forse, essere utili anche ad altri, prima di tutti a voi che siete nel mio cuore.

Così, io e Tyler abbiamo ideato un live che trasmetteremo mercoledì 15 aprile alle 21, in contemporanea sulle nostre pagine Instagram e Facebook. L’abbiamo intitolato Il vuoto creativo – come riempire questo tempo sospeso e lasciar emergere la nostra creatività più autentica e profonda.

Del resto, Osho diceva  che “La vita in se stessa è una tela vuota; diventa ciò che tu dipingi su di essa. Puoi dipingere infelicità, puoi dipingere estasi. Questa è la tua gloria.”

Chi ha paura del vuoto, dell’ozio, della noia? E che cos’è la noia? È l’opportunità che il tempo ci regala per ascoltare noi stessi e “stare” nel silenzio e nell’inattività, per ritrovare la fonte della nostra creatività.

Io e Tyler Micocci vi guideremo alla (ri)scoperta della creatività come strumento di:

*auto-resetting

*ri-generazione creativa dei nostri schemi

*accoglienza della paura in questo momento di impermanenza come chiave del cambiamento personale

Attraverso la scrittura e la meditazione, proveremo a muoverci nel e dal vuoto, in un percorso dalla mancanza verso la pienezza.

Tyler Micocci
Insegnante di Kundalini Yoga certificato IKYTA e di meditazione da oltre 25 anni.
Counselor olistico con una formazione internazionale:
Counsellling Relazionale e olistico con Working With People ™
Counselling Gestalt e Bioenergetico con SIBIG Milano
Somatic Experiencing Practitioner del SE ™ Institute of Trauma Healing di Peter Levine.
Offre seminari di crescita e trasformazione personale lavorando su Autostima e Relazioni.

Federica Brunini
Federica Brunini è scrittrice, giornalista, blogger, yogini e instancabile viaggiatrice. Dopo la laurea in Lettere moderne e Teoria e storia della pedagogia teatrale in Italia, si è diplomata alla Civica scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano e ha collaborato con vari registi, tra cui Silvio Soldini e Giuseppe Bertolucci. Ha scritto per “Il Corriere della Sera”, “L’Espresso”, “People”, “Grazia”, “Glamour” e molte testate internazionali. Tra le sue pubblicazioni: Il manuale della viaggiatrice (Morellini, 2008), Sarò regina. La vita di Kate Middleton come me l’ha raccontata lei (Sonzogno, 2011), La matematica delle bionde (Giunti, 2013), e i best seller Quattro tazze di tempesta (Feltrinelli, 2016) e Due sirene in un bicchiere (2018).  Fondatrice della Travel Therapy in Italia, ha pubblicato Travel Therapy: il viaggio giusto al momento giusto (Emma Books, 2016), Insegnante di Hatha Yoga e Kundalini, è anche consulente di comunicazione specializzata in Situational Awareness.

Info: www.federicabrunini.com