La felicità, finalmente
Questa è una newsletter piagnona. Di quelle che fanno venire le lacrime agli occhi. Per la gioia e la commozione. Perché è così che mi sento, commossa e felice. E perché sono piagnona, con il cuore che trabocca facile.
E a farmi piangere sono, come sempre, le belle persone. Quelle che si portano sempre i sentimenti accesi e non se ne vergognano. Quelle che ti abbracciano con gli occhi, a prima vista. E ti vogliono bene perché sanno voler bene. Punto.
Le ho incontrate in occasione delle mie ultime presentazioni e peregrinazioni. Alcune le conoscevo già, altre sono state sorprese straordinarie. Con loro ho chiacchierato, riso, pianto (appunto!), ballato, nuotato, brindato. E le ringrazio tutte per aver condiviso con me giornate e nottate piene, intense, vitali.
In particolare, i miei ringraziamenti vanno alle amiche e agli amici pugliesi di Trepuzzi (Le) per la loro splendida ospitalità. E se vi capita di passare di qui, nel nord del Salento, fermatevi a dormire e nuotare al B&B Lucamaria, il mio rifugio segreto.
Il mio cuore batte poi anche per le amiche e gli amici di Alassio (Sv), che mi hanno accolto tra le onde sotto la luna piena per una marcia acquatica e una presentazione on the beach ai Bagni Nicade, ma soprattutto mi hanno coccolato oltre ogni aspettativa e mi hanno aiutato a ritrovare la voglia di ridere e una necessaria dose di leggerezza, finalmente.
Con loro, ho celebrato un sogno che mai mi sarei immaginata di realizzare e invece è diventata realtà – ve lo dicevo che il lieto fine era dietro l’angolo! – e che molto presto vi svelerò perché vi riguarda, cari lettori e care lettrici, anzi ne siete parte… Quindi, piango. Di sollievo, dopo aver trattenuto così a lungo il fiato. Di pienezza, dopo tanti vuoti a rendere. Di fiducia, perché di questo abbiamo tutti bisogno. Di fiducia nell’Universo che lavora per noi, anche quando sembra remarci contro. Di fede incrollabile in ciò che sentiamo e ha senso per noi, anche quando nessuno e niente sembra stare dalla nostra parte, o darci le risposte giuste… Meritiamo di festeggiarci. Di alzare i calici per un brindisi e la gonna per un passo di danza. Siamo le onde che tornano sempre a baciare la spiaggia, generando il mare.
A questo proposito, riprendo un passo di Due sirene in un bicchiere. Perché essere se stessi paga sempre. Magari non subito, ma poi premia. Bisogna soltanto conoscersi e capire se siamo mare o spiaggia.
“Nessuno se ne va mai davvero,” ammise Tamara.
“Nemmeno tu, spero,” disse Jonas, accarezzandole il viso.
“Io sono come il mare, non vado da nessuna parte. Mi ostino a baciare le stesse spiagge tutti i giorni, da sempre e per sempre.”
“Posso giocare anch’io a fare il mare, stasera?” Tamara lo guardò confusa. “Posso baciare questa spiaggia?” incalzò Jonas.
“Ma poi dovrai arretrare, come le onde.”
“E tornare di nuovo, tentare di nuovo, senza mai darmi per vinto,” continuò, lambendo con le sue labbra quelle di lei.
“Su, seguimi,” lo sollecitò Tamara, prendendolo per mano e trascinandolo verso casa.
“Ehi, ma tu sei la spiaggia, non puoi andartene!” scherzò Jonas assecondandola.
“Nemmeno tu, mare. Devi continuare a desiderarmi.”
“È quello che intendo fare,” dichiarò.
E Tamara lo zittì con un bacio davanti alla porta turchese delle Sirene Stanche.
…Ci vediamo il 9 luglio alle 20 per un aperitivo letterario a Villa Montevecchio di Samarate (Va). E poi sulle pagine di Grazia, sul mio blog e sui miei social. Anzi, se passate su Instagram e guardate un po’ di foto, mettete un like e seguitemi. Così saprete in anteprima cosa ci riserva il prossimo lieto fine.
Felice luglio di mare, sole, abbracci e riconciliazioni!
Vuoi essere la prima a ricevere tutti i miei aggiornamenti e le anteprime sui miei libri?
Inserisci la tua email qua sotto e iscriviti alla mia newsletter, niente spam promesso! :-)
Seguimi