La strega che c’è in me (e in voi)
Ogni estate, smetto di scrivere e mi metto a leggere. Prima di tutto, leggo i romanzi delle amiche e degli amici che, come me, mettono se stessi e le loro storie sulla carta. Poi, quelli degli autori che, per qualche motivo, mi intrigano. Tra questi, c’è Camilla Läckberg, svedese e giallista. Ma se pensate che la scelga perchè mi piacciono i gialli, siete in errore. La leggo perchè mi piace la Svezia, la sua Svezia: quella di Fjallbacka e dell’isola di Marstrand, due minuscole gemme colorate lungo la costa svedese dell’Ovest.
Sono stata in entrambe le località, originariamente villaggi di pescatori e poco altro, e ora mete decisamente turistiche, chic e ricercate dal jet set locale (ma non solo). Lì, tra gli abitanti più o meno immaginari, la Läckberg ha ambientato tutte le sue trame, che le hanno fruttato fama, trasposizioni tv e milioni di lettori.
L’ultimo suo volume si intitola La strega (Marsilio) e l’autrice racconta di caccia alle streghe di ieri e di oggi. Perchè le cose, a volte, cambiano per non cambiare. In questa mia intervista, invece, Camilla risponde alle mie domande. Gialli no, non ne scriverò . Non credo di avere abbastanza curiosità per il mistero. Ma, da scrittrice, sono sempre affascinata da come i colleghi trovano l’ispirazione e raccolgono -o accolgono- i personaggi. C’e sempre qualcosa da imparare, nel mestiere della scrittura.
Quale è stata la fonte d’ispirazione del suo ultimo romanzo La Strega?
Sapevo che, in passato, la caccia alle streghe nei dintorni di Fjällbacka in Bohuslän era stata particolarmente feroce. Quell’area, allora, era parte della Danimarca, poi diventata svedese. Ho pensato che fosse interessante capire se e come ci sono ancora oggi cacce alle streghe: in fondo, le donne che rompono le regole sono spesso un bersaglio sociale, tanto più con l’avvento dei social media.
Quanto è cambiato il tuo stile dal primo all’ultimo libro? E quanto è cambiata la tua vita?
Non così tanto, ho trovato quasi subito il mio stile. Questo libro, però, è sicuramente più lungo e più dark. La vita invece è un continuo saliscendi sulle montagne russe, sono grata per questo viaggio straordinario di libro in libro
Hai sentito la necessità di sfidarti con qualche altro genere?
Sì, e l’ho fatto con la serie di libri per bambini Super-Charlie. Scrivere per i bambini è più difficile di quanto si possa pensare: sono così critici!
Conosco Fjällbacka e Marstrand, posti affascinanti. Quali sono state le reazioni degli abitanti ai tuoi gialli ambientati tra le loro case, tra le loro vite?
Molto positive e incoraggianti, ne sono felice.
Quanto ti piace Erica, il tuo personaggio principale? Potreste essere amiche nella vita reale?
Sia Erica che Patrick sono diventati vecchi amici, ormai. Li porto sempre con me, e quando non scrivo di loro…beh, mi mancano!
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