Le feste, quelle belle

Non so voi, ma io a questo Natale sono arrivata stravolta. E l’unica cura che conosco, in questi casi, è staccare il telefono, rifugiarmi tra la neve, le coperte, gli affetti e una montagna di libri. Anzi, un’ondata. Domani seguirò la tradizione islandese del #Jólabókaflóð  ovvero l’”inondazione di libri natalizi”, che consiste nello scambio, la sera del 24 dicembre, di romanzi, saggi e volumi da leggere mentre si aspetta Babbo Natale.

L’altro giorno, mentre in libreria mi aggiravo a cercare il titolo giusto per mia nipote, mi sono imbattuta in una copia di Pattini d’argento, il classico dell’americana Mary Mapes Dodge. Da bambina, questo è stato il mio primo vero regalo, il colpo di fulmine di un amore, quello per la lettura, che non mi ha mai abbandonato e, anzi, mi ha spinto a scrivere.

Pensateci, quando fate un regalo: non state regalando un oggetto più o meno costoso, ma la possibilità di vivere una vita differente, fosse anche solo un sogno.

Mia madre, in quel lontano Natale di decine e decine di anni fa, mi ha fatto il dono più prezioso dopo la vita. Mi ha donato la possibilità di essere la me stessa che sono oggi, la scrittrice e lettrice che sono, quella che, quando arrivano le feste, mette la testa sotto il piumone e spera che passino nel miglior modo che conosce: con l’amore e un libro accanto, una tazza di tè, un boccone di cioccolato, e qualcosa di bello da guardare dietro la finestra.

E voi, come le sognate le vostre feste? Fatele. E fatele belle.

Buon Natale, buon fine d’anno e mille ore di lettura.

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