Le regole dei Sussex
I vicini di casa di Harry e Meghan sono stati invitati a rispettare alcune norme senza precedenti, un’iniziativa che conferma la voglia della duchessa di decidere a modo suo come gestire la sua famiglia. E forse anche la Royal Family… Lo racconto qui e su Grazia in edicola.
LE REGOLE DEI SUSSEX
Sono soltanto sei ma pesano come dieci i “comandamenti” che Frogmore Cottage, la residenza di Harry, Meghan e Baby Archie, avrebbe emanato contro le invasioni della privacy da parte dei loro vicini più prossimi e, in generale, delle circa 400 persone che abitano a ridosso e all’interno dell’area di Windsor di proprietà della corona.
Primo, non avvicinarsi o intavolare una conversazione con i duchi di Sussex, a meno che non siano loro per primi ad augurare Good Morning; secondo, non accarezzare o coccolare i loro cani, anche se questi si avvicinano scodinzolando, né -terzo-proporsi di fare da pet-sitter; quarto, non chiedere di vedere il piccolo Archie dai capelli rossi né tanto meno offrirsi come baby-sitter, e, in ultimo, non lasciare nulla nella loro cassetta della posta.
Secondo Buckingham Palace, questi sarebbero soltanto consigli dettati dal buon senso e da ragioni di sicurezza, dopo i recenti “attentati” alla riservatezza che hanno coinvolto Baby George, così come the Queen.
Qualche settimana fa, infatti, un ex carcerato oggi impiegato in una società di trasporti incaricata di consegnare alcuni mobili a Kensigton Palace, si sarebbe avvicinato indisturbato a George e ai suoi fratelli mentre giocavano nel parco sotto la sorveglianza della tata Maria Teresa Borrallo; è stato invece arrestato il ventiduenne che ha scavalcato i cancelli di Buckingham Palace e si è spinto fino alle porte del palazzo.
Ciononostante, i sudditi nei dintorni di Frogmore non hanno gradito le raccomandazioni reali. Tutt’altro.
«Non abbiamo mai ricevuto un trattamento simile nemmeno da Sua Maestà», dicono sconcertati. « Non ci è stato mai imposto nessun regolamento da seguire nei confronti della regina. Anzi, Queen Elizabeth e il principe Philip sono molto cordiali, alcuni di noi vengono persino invitati da loro a prendere il tè. Qui sappiamo tutti come comportarci, e non da ieri», ribadiscono.
«Meghan dovrebbe smettere di fare la diva, e imparare muoversi da royal. Non siamo a Hollywood» ha dichiarato Ingrid Seward, commentatrice di corte, riferendosi anche alla “giallo” del secondo cane.
Meghan, infatti, che ha portato con sé dal Canada il suo beagle Guy, ha regalato al neo-marito un labrador nero lo scorso settembre, di cui non è mai stato reso noto il nome, nonostante la curiosità dilagante.
Del resto, la privacy a casa Sussex viene prima di tutto. Lo scorso 6 luglio, in occasione del battesimo del loro neonato Archie Harrison Mountbatten Windsor, Harry e Meghan si sono rifiutati di condividere l’identità dei padrini e delle madrine del piccolo, suscitando critiche e perplessità, nonché diatribe in seno al Parochial Registers and Records Measure d’Inghilterra, secondo il quale il rito deve essere di pubblico dominio. E le guide spirituali di Archie, benchè solo settimo in linea di successione al trono, devono essere indicate.
Lo stile americano della duchessa, insomma, sta mettendo a dura prova il celeberrimo aplomb britannico, così come il severo protocollo millenario che, fino a oggi, ha regolamentato la vita della Royal Family.
Proprio in questi giorni, Meghan Markle ha confermato, semmai ce ne fosse bisogno, di non essere disposta a fare da tappezzeria nella famiglia più famosa e monitorata del Regno Unito, rivelando la sua collaborazione con la rivista Vogue UK.
Per la prima volta nella storia dei Windsor e dell’editoria, una royal si è improvvisata giornalista e Guest Editor per il numero di Vogue che sarà in edicola a settembre e nel quale ha curato lo speciale Forces for Change insieme al caporedattore Edward Enninful.
La Markle ha selezionato 15 donne nel mondo tra le più rappresentative, secondo lei, del cambiamento presente e futuro: le attiviste Sinead Burke e Greta Thunberg, il primo ministro neozelandese Jacinda Ardern, la scrittrice Chimamanda Ngozi Adichie, le attrici Laverne Cox, Gemma Chan, Yara Shadidi, Jameela Jamil, Jane Fonda e Salma Hayek Pinault, le modelle Adwoa Aboah, Adut Akech e Christy Turlington Burns, la ballerina Francesca Hayward e la boxer Ramla Ali.
Al progetto ha aderito anche l’ex First Lady degli Stati Uniti Michelle Obama, concedendo alla duchessa, sua connazionale, un’intima e rara intervista presumibilmente rilasciata lo scorso giugno sul lago di Como nella villa di George e Amal Clooney, ma anche lo stesso Harry a colloquio con Jane Goodall, l’etologa e antropologa inglese nota per la sua ricerca sulla vita sociale e familiare degli scimpanzé e fondatrice dell’organizzazione che si occupa dello studio e della protezione dei primati in diverse zone del mondo.
Lo speciale, secondo le anticipazioni, conterrà infine una pagina a specchio perché tutte le lettrici -e i lettori- si possano guardare in faccia e riconoscere come personaggi capaci di cambiare la realtà. In fondo, è quello che ha fatto e sta facendo lei, la duchessa venuta dal West.
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