Michelle Obama e Meghan Markle: storia di un’amicizia
“Il futuro è donna”: è stato questo lo slogan del Global Leadership Summit di Girls Up al quale hanno partecipato online alcune tra le power woman del momento, dall’ex first lady Michelle Obama al COO di Facebook Sheryl Sandberg, dal premio Nobel Nadia Murad alla star di Bollywood Priyanka Chopra, ma soprattutto lei, Meghan Markle, la vera star dell’evento nonchè la donna che ha rivoluzionato le sorti della monarchia inglese e addirittura la storia.
L’ex duchessa ha preso la parola pubblicamente per incoraggiare le oltre 65mila ragazze sostenute nei loro progetti di vita e carriera in 120 Paesi del mondo da Girl Up, l’associazione no profit dell’Onu nata nel 2010 per avviare il cambiamento sociale a ogni latitudine.
A chiamarla e volerla sul palco virtuale del summit, l’amica del cuore Michelle Obama. Le due non hanno mai fatto mistero del loro attivismo per i diritti delle donne e del loro legame, consolidatosi negli anni e in particolare nel 2019, quando la Markle è stata incaricata da Vogue in Inghilterra di curare come se fosse una giornalista il numero speciale di settembre della rivista, e intervistare quei personaggi al femminile capaci di segnare una svolta, prima tra tutte la Obama.
La loro amicizia si basa su una profonda affinità di vedute ed esperienze, ma anche su una solida e pragmatica complicità: la passione per la buona tavola e il vino italiano, la complessa gestione della propria immagine dentro e fuori casa, le agende fitte di impegni e di contatti esclusivi, da “A-List”, come dicono negli Usa: cellulari privati di capi di stato, divi e tycoon milionari, mescolati a quelli di hair stylist, istruttori di Pilates, stilisti e chef stellati da condividere.
Così, davanti a un piatto di tacos di pollo e una centrifuga -i dettagli del loro menù preferito sono stati rivelati dalla stessa Markle- e weekend insieme super blindati nella villa di George Clooney sul lago di Como, le due afroamericane più amate d’America dopo Oprah Winfrey pianificano insieme strategie e mosse pubbliche e private.
Entrambe hanno firmato accordi con il colosso Netflix per un biopic (Becoming, tratto dall’omonima biografia di Michelle Obama ha fatto registrare il record di spettatori, ndr) ed entrambe hanno siglato il contratto con l’agenzia di Pubbliche Relazioni di Harry Walker, specializzata nell’ingaggiare volti noti in qualità di speakers, pescati per lo più tra i big della Casa Bianca o di Hollywood. Nella lista, anche Hillary Clinton, la prima a credere nelle doti di attivista e influencer di Meghan Markle.
Nel 1994, infatti, una Markle undicenne scrisse una lettera all’allora first lady lamentandosi per una pubblicità discriminatoria che relegava le donne a pulire le pentole. La missiva fu letta, il claim cambiato e una ragazzina di Pasadena, California, figlia di un produttore tv in disgrazia e un’assistente sociale, vinse la sua prima battaglia femminista. Venticinque anni dopo, quella ragazzina ormai duchessa di Sussex, ha ospitato la ex first lady sconfitta nella corsa alle presidenziali da Donald Trump a Frogmore Cottage, in Inghilterra, dove la storia, da sessantasei anni, la fa un’unica donna: Sua Maestà la regina Elisabetta.
La quale, secondo i beninformati, sarebbe già sul piede di guerra contro la coppia d’oltre oceano, sia per ragioni personali che istituzionali. Sul fronte famigliare, pare che la regina sia furiosa per non essere stata direttamente informata da Harry della decisione di allargare la famiglia con un secondo bebè in arrivo, di cui ormai si vocifera da settimane.
Ma a urtare la suscettibilità di Sua Altezza, e per la prima volta anche quella del principe Carlo che ha sempre parteggiato per la nuora americana e le scelte dei duchi di Sussex, sarebbe stata la dichiarazione rilasciata da Harry e consorte durante l’ultimo discorso contro il razzismo per il Queen’s Commonwealth Trust. Ricollegandosi al caso George Floyd e alle proteste internazionali del movimento Black Lives Matters, Harry e Meghan avrebbero infatti sollecitato la Gran Bretagna a riconoscere i danni collaterali causati nel corso del suo passato coloniale.
«Non sarà facile, e in alcuni casi non sarà comodo, ma deve essere fatto e sarà di beneficio a tutti», hanno detto, trasgredendo al primo comandamento di Buckingham Palace: mai farsi coinvolgere in questioni politiche, mai esprimere opinioni personali in merito.
Opinioni che, secondo le voci di palazzo, saranno presto sulla bocca di tutti: dal prossimo 11 agosto, il maxi memoir di 320 pagine Finding Freedom, ovvero “in cerca della libertà” sarà finalmente in libreria. Per stessa ammissione di Harry e Meghan, la biografia racconterà la loro versione, scrupolosamente affidata ai royal watchers Omid Scobie e Carolyn Durand.
Il libro, attesissimo, sta già facendo tremare la corte e ne influenzerà, forse, il destino. Perché il futuro è donna, e quella donna si chiama Meghan Markle.
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