Promossi nel nome di Elisabetta

Re Carlo III, la consorte Camilla e i principi William e Kate hanno superato la prova del primo anno senza la grande regina, scomparsa l’8 settembre del 2022. Come spiego qui, la Royal Family sta cambiando la monarchia rispettando proprio le regole imposte dalla sovrana. Ve lo racconto su Grazia in edicola.

Morto un re, se ne fa un altro. Più facile a dirsi che a farsi. Soprattutto se, a lasciare il trono e le umane spoglie, è una regina, anzi “la” regina, la più longeva, celebre e pop della Storia. L’otto settembre 2022 Queen Elizabeth II -nome in codice London Bridge, 96 anni di età e 70 di regno in Inghilterra e nel Commonwealth- passa scettro e corona al suo primogenito Charles, esalando l’ultimo respiro. London Bridge has fallen, il ponte di Londra è crollato. Il Regno Unito non è più lo stesso e nemmeno il mondo. God save the King, ora che manca The Queen.

Un anno dopo, The Queen è ancora il simbolo della monarchia più glamour e mediatica di tutte – a novembre la sesta serie di The Crown di Peter Morgan, che ha richiamato sul set tutte le attrici che hanno impersonato Sua Maestà nella biofiction di Netflix e ne racconterà la scomparsa- ma la transizione è ormai completa. Con l’Incoronazione di re Charles III e della regina Camilla lo scorso 6 maggio, seguita da 400 milioni di spettatori nel mondo, l’epoca carolingia ha soppiantato quella elisabettiana. Nel segno della continuità. A quasi dodici mesi dalla morte di sua madre, Charles III si è rivelato, fatta eccezione per qualche gaffes di inizio regno (il malcontento davanti alla penna che perdeva inchiostro a Hillsborough Castle, ndr) il successore ideale nonostante i 74 anni, deciso a imprimere la sua “svolta” in una monarchia a ranghi ridotti, moderna e internazionale, oltre che green, ma anche a salvaguardare l’eredità materna e famigliare. Ha riunito e stretto accanto a sé la sorella Anna, sua alleata da sempre nonché la più stakanovista all’interno della Royal Firm, il fratello Edward con la moglie Sophie, duchi di Edinburgh, amatissimi dalla compianta Elizabeth II, e ha investito il figlio William di fiducia e doveri reali, quasi a farne un re in seconda, e non soltanto un erede in cerca di trono. Con la moglie Catherine e i tre Royal kids al suo fianco (George, 10 anni, Charlotte, 8 e Louis, 5), l’attuale principe di Galles non solo è risalito nel gradimento dei sudditi, ma avrebbe conquistato le simpatie oltreoceano. Dopo la visita a Boston nel 2022 per promuovere l’Earthshots Prize che premia i progetti che fanno bene al pianeta  -il principe si recherà di nuovo a New York il prossimo 19 settembre- i sondaggi lo piazzano al 57% per cento di approvazione contro il -37%  totalizzato in negativo dal fratello Harry, esule a Montecito, in California. Il quale, secondo i sondaggisti, sarebbe precipitato negli affetti a stelle e strisce dopo la pubblicazione del suo libro-confessione Spare, e a pochi mesi dalla morte della nonna. Il romanzo o meglio il memoriale, raccolto e scritto dal Premio Pulizter J.R Moehringer, è uscito in contemporanea in tutti i Paesi lo scorso 10 gennaio, dopo il polemico documentario Harry & Meghan di Netflix, in cui i due duchi di Sussex raccontavano la loro versione della storia… a costo della loro reputazione e della loro credibilità.

Imbroglioni, frignoni, incompetenti: sono solo alcuni degli aggettivi con i quali sono stati bollati i due, soprattutto dopo che l’accordo da 20 milioni di dollari con Spotify per la seconda stagione dei podcast Archetypes è saltato (ma a breve dovrebbero produrre un nuovo film su Netflix ispirato al romanzo Meet me at the lake di Carley Fortune). Oggi, privati del loro titolo reale secondo quanto stabilito da Queen Elizabeth, e relegati in fondo nel sito ufficiale di Buckingham Palace  -addirittura dopo il duca e la duchessa di Gloucester, ma prima di Andrew- pagano il prezzo di aver tradito il motto e il lascito morale della regina never complain, never explain, ovvero mai lamentarsi e mai dare spiegazioni. A Buckingham Palace, infatti, hanno opposto un netto no comment alle provocazioni e alle rivelazioni della coppia H&M. Almeno finora. Dopo l’invito -accettato- all’Incoronazione, Charles III avrebbe convocato il suo secondogenito a settembre, forse il 7 o il 17, quando Harry sarà di ritorno in Inghilterra per l’evento della charity WellChild e in Germania, a Dusseldorf, per la sesta edizione degli Invictus Games per veterani da lui ideati, dove dovrebbe raggiungerlo la moglie. A condizione che si presenti senza Meghan e smetta di gettare fango sulla Royal Family.

Quanto al primo anniversario per la morte di Elizabeth II, il re e la regina sembrano intenzionati a commemorare l’8 settembre nell’intimità del castello di Balmoral, dove la sovrana è spirata nel 2022. Lo stesso faceva The Queen da settant’anni, ricordando il padre in privato a Sandringham, dove Giorgio VI era morto il 6 febbraio 1952, mettendole così la corona in testa.

Tale madre, tale figlio. E la Storia continua.

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