Raccoglier(si)

Un turbine, questo settembre che si chiude. Un frullatore a tutta velocità. E io dentro, stravolta. Non so come sia stato per voi questo settembre alla fine, il mio è stato così pieno e disordinato che, a un certo punto, mi sono fermata: di corsa sì, ma non a sbattere. Perché a me ci tengo. E mi fermo. E mi accolgo. Mi raccolgo e raccolgo tutto ciò che ho seminato nel mio terreno: vita, sentimenti, idee, parole, viaggi, gesti, ansie, gioie, lacrime, incontri. E avventure inaspettate, come quella di ritrovarsi in diretta tv nazionale -e più volte!-a commentare il saluto finale alla regina Elisabetta II, un’icona che ho volutamente messo in tutti i miei romanzi come simbolo di carattere e determinazione. E ironia, tanta, che ci salva spesso e forse salverà anche me nelle prossime settimane che voglio vivere a passo lento, calcolato, cauto e insieme sicuro. Ho voglia di mettere i piedi a terra dopo tanto volare sopra le cose e in attesa degli eventi complessi che stanno plasmando il mondo là fuori. E forse c’è solo un modo, ed è atterrare dentro se stessi: trovare il proprio ritmo e talvolta saper dire no a chi ci mette fretta, a chi ci costringe a viaggiare a una velocità che non è la nostra e a sterzare all’improvviso in scorciatoie che forse porteranno loro da qualche parte ma non condurranno noi nella nostra. Non ci sono solo passi avanti o indietro, ci sono anche passi di lato. Al margine, per tirare il fiato o cercare il nostro sentiero tra tanti. Eccolo l’autunno che mi auguro e che vi auguro: di cammino buono, a cui dedicare il tempo che riterrete necessario, buttando via l’orologio e forse anche il telefono perché, mentre ci incolliamo ai social, perdiamo l’orientamento e dedichiamo ad altri che semi-conosciamo, e forse conosciamo soltanto da lontano, il tempo che dovremmo a noi stessi.

Ri-troviamoci dentro un libro -lo so, questa volta mi faccio attendere in libreria!– un giornale -avete comprato il nuovo numero del “mio” The Good Life in edicola-, una telefonata o una visita alla vecchia maniera: di persona. Senza nemmeno un Whatsapp. Vivi, pronti. Presenti.