Lady Resistenza
Sostiene le donne dell’Ucraina. Posta le foto di madri, soldatesse, infermiere. Coinvolge tutto il mondo. Olena Zelenska, moglie del presidente ucraino, è in prima linea contro l’invasione russa. Su Grazia racconto il suo impegno per le libertà cominciato ben prima della guerra.
«Sono Olena Zelenska e sono la moglie del Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. Ci siamo sposati nel 2003. Il 15 luglio 2004 è nata nostra figlia Oleksandra e il 21 gennaio 2013 nostro figlio Kyrylo. Sono la First Lady dell’Ucraina, ma sono anche una scrittrice e un architetto. E vivo sotto la minaccia di morte del signor Putin». Olena si presenta e combatte così, sul campo dei suoi account social. Da un luogo segreto dove è nascosta con i figli nel suo Paese invaso dalla Russia, posta foto, condivide video, lancia appelli, supporta il marito e incoraggia i connazionali. Del resto Olena Kiyashko (questo il cognome da nubile), 44 anni e un master in architettura all’Università di Kryvyi Rih dove ha conosciuto Zelensky, sa che la comunicazione è tutto. Da quasi 20 anni è la sceneggiatrice di Kvartal 95, la casa di produzione fondata da quello che sarebbe diventato, oltre che suo marito, l’attore comico più celebre dell’Ucraina prima di divenirne il Presidente. E grazie alla serie tv Слуга народа (ovvero Servitore della Nazione) in cui Zelensky ha interpretato proprio il ruolo di un uomo qualunque, un professore, che diventa presidente con le sue buone azioni anti-corruzione e un video virale girato dagli studenti. Una storia che ha fatto la Storia.
Per questo Olena twitta @olenazelenska, raccoglie e diffonde news e immagini su Instagram @olenazelenska_official, chiede aiuto in una guerra che, per prima, viene raccontata sui social. «Da First Lady ho il privilegio di comunicare con chi è al potere e ha il potere» ha dichiarato nel settembre 2021 in un’intervista al Diplomatic Courier mentre era in visita ufficiale a Washington. «Non amo stare in prima linea, sto un passo dietro». Un passo che non le ha impedito di raggiungere traguardi nella sua terra – dalla parità di genere e di salario alla lotta contro la violenza domestica, dall’inclusione LGBTQ+ al supporto delle studentesse nelle materie STEM, alla promozione della cultura ucraina- e le ha permesso di avvicinarsi alle “prime donne” del mondo e chiamarle amiche: Hillary Clinton negli Usa, Brigitte Macron in Francia, Sarah Netanyahu in Israele, Elke Büdenbender in Germania, Sophie Trudeau in Canada, ma anche l’attrice hollywoodiana Robin Wright (il suo ex marito Sean Penn era in Ucraina per realizzare un documentario sull’invasione, ndr), l’ambasciatrice inglese Melinda Simmons, la scrittrice J.K. Rowling…
Olena le tagga nei post insieme alle “sorelle” ucraine. «Prima della guerra (che paura questa parola) scrissi che in Ucraina ci sono 2 milioni di donne in più rispetto agli uomini, secondo le statistiche. Questo significa ora che la nostra Resistenza ha un volto femminile», ha dichiarato su IG, sotto le foto delle connazionali. «La mia ammirazione e il mio inchino a voi, incredibili compatriote! A voi che combattete, curate, salvate, nutrite. A voi che continuate il lavoro di sempre perchè la vita duri e vinca. A voi che portate i bambini nei rifugi e li intrattenete con giochi e cartoni animati, voi che partorite nei rifugi…». I post sono le armi di cui Olena dispone. D’accordo con il marito non intende lasciare la patria, nonostante il pericolo di morte, le offerte di protezione e la villa da 4 milioni di euro in Italia, a Forte dei Marmi.
«C’è il sole dietro il fumo delle bombe: sarà primavera, sarà vittoria, sarà Ucraina», ha postato. E no, non è la citazione di una fiction.
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