Un vino per la vita

un vino per la vita

Chi dice vino, dice donna. Continua la serie di incontri One to Wine con Le Donne del Vino. Questa volta, incontriamo Giulia Tramis, proprietaria del Ristorante Lilith.

Nata a Copertino (LE) nel 1993 e  laureata in Scienze Gastronomiche presso l’Università di Slow Food di Pollenzo (CN), ama viaggiare e scoprire territori attraverso la cultura enogastronomica. Salentina doc,  crede fortemente nel suo territorio.  «Dopo gli studi, ho deciso di tornare nel Salento e continuare l’attività del ristorante di famiglia -il Ristorante Lilith, appunto- nella Masseria Copertini a Vernole», racconta. Qui si servono i piatti della tradizione locale da oltre vent’anni, in piena sintonia con la filosofia Slow Food: materie prime fresche e stagionali, provenienti dalla nostra azienda agricola o da produttori locali, e buon vino di qualità selezionata.

Il primo sorso non si scorda mai? 

«Il primo sorso di vino l’ho bevuto con il mio papà, grande appassionato. Avrò avuto dieci, dodici anni al massimo… In quel momento, ho deciso che il vino non sarebbe stata una delle mie bevande preferite. Con lo scorrere degli anni è cambiato tutto, soprattutto il periodo di studio universitario in Piemonte è stato decisivo. Impossibile non bere in Piemonte!».

Una splendida annata…

«L’anno in cui ho seguito il corso di epistenologia in Università. Il vino non è solo una bevanda, ma una creatura, un soggetto in continua trasformazione che comunica e ti trasmette un concetto, una storia, un territorio».

…e una pessima…

«Ancora deve arrivare, e chiaramente speriamo non arrivi mai. Per adesso il mio rapporto con il vino cresce e migliora».

Un calice di? 

«Non ho un vino preferito, ma uno stile: amo i vini non costruiti,  sinceri, che raccontano un territorio e che si fanno scoprire sorso dopo sorso».

Allontana da me questo calice… 

«…di vino industriale, fatto e corretto solo per piacere al palato».

Galeotto fu il vino e chi lo bevve…

«Il vino unisce, riscalda e fa parlare. Tutte le mie migliori amicizie, che durano tuttora, sono nate davanti ad un bicchiere di vino. Ho amiche sparse in tutta Italia e quello che ci lega è proprio la passione per il vino. Ogni incontro, un vino diverso da assaggiare.».

In vino veritas?

«Certamente!».

Le mille bollicine… -Champagne sì o no?

«Premettendo che io sono un amante delle bollicine, molto spesso mi capita di bere bollicine per tutto il pasto. Chiaramente il metodo Classico è quello che preferisco. Lo champagne, però, è sempre lo champagne!».

Chi dice vino dice donna?

«Dice essere vivente. Il vino è un essere a sé e sta a noi scegliere qual è il nostro preferito».

Via con il vino -il suo viaggio più bello tra le vigne

«Slovacchia. Vigne stupende. La cantina era Slobodne Vinárstvo, che in lingua slovacca significa “cantina libera”: un nome, un programma».